I materiali ceramici

Con il termine ceramica si intendono i prodotti ottenuti dalla lavorazione delle argille. Le ceramiche comprendono le seguenti tipologie tradizionali:
- Terrecotte
Si tratta di argille cotte una sola volta, di norma assumono colore bruno-rossastro, grazie alla presenza di ossido di ferro. Appartengono a questa categoria vasi da fiori, laterizi, elementi decorativi e scultorei, materiali refrattari.
- Maioliche o faenze
Sono ottenute da argille che dopo la cottura risultano porose e assorbenti. Sono rivestite da uno smalto coprente o da vernice traparente. In genere sono prodotti che subiscono due cotture: la prima da cui si ottiene la terracotta (biscotto) e la seconda dopo aver ricevuto il rivestimento a base di smalto. La temperetura di cottura varia tra i 900 e i 950 °C.
- Terraglie tenere
Sono ottenute da argille che dopo la cottura risultano porose e sono genralmente di colore bianco, grazie alla presenza di carbonato di calcio. La temperature di cottura varia tra 940 °C e 1050 °C. Utilizzate nel passato prevalentemente per la produzione di stoviglieria.
- Terraglie dure
A differenza delle precedenti, queste risultano compatte e poco porose dopo la cottura, che varia tra 1150 e 1250 °C.
- Grés
Prodotto da argille naturali o da più argille mischiate tra loro con materie prime quali feldspato e silice. Dopo la cottura può assumere colorozioni diverse: grigio, bianco, rosato a seconda degli ossidi presenti, e ha consistenza compatta e vetrificato, e resistenza alle alte temperature. La cottura avviene tra 1200 °C e 1280 °C.
- Porcellana dura
Costituita in gran parte da argilla purissima, il caolino. A questo si aggiungono, nell'impasto, argille plastiche bianche e feldspati. E' di colore bianco e di aspetto cristallino. Quando lo spessore è sottile (un paio di mm) è trasslucida. La cottura avviene tra 1250 °C e 1400 °C.
- Porcellana tenera
L'impasto è costituito da caolino, argille bianche, feldspato, fosfato di calcio, calcio, ossido di zinco. La cottura avviene tra i 1200 e i 1250 °C.

Impasto ceramico
Si intende un corpo di una o più argille che abbiano i requisti necessari alla sua lavorazione che può avvenire a mano, al tornio, a stampo, a colaggio, a pressatura, a trafilatura.
Un impasto ceramico è ottenibile mischiando varie qualità di argille con determinate caratteristiche, al fine di ottenere il tipo desiderato per la lavorazione di un detrminato prodotto ceramico.
Nella preparazione di un impasto sono fondamentali tre elementi: plastici, magri o digrassanti, fondenti. A seconda della proporzione tra questi elementi si ottengono i diversi tipi di impasto per produrre i diversi tipi ceramici.
Gli elementi plastici sono costituiti dalle argille e caolini, che conferiscono coesione alle particelle che costituiscono l'ossatura di un'argilla. Una plasticità eccessiva causa fenditure nell'oggetto durante la fse di essiccazione.
Gli elementi magri o digrassanti sono la silice, la sabbia, rottami di terracotta macinati (chamotte) e argille silicee. Si aggiungono alle argille per ridurre l'eccessiva plasticità, rendendo il corpo dell'argilla più poroso e facilitare l'essiccazione.
Gli elementi fondenti sono il feldspati, le miche, il calcare, i fosfati, le fritte, i vetri polverizzati e le argille fusibili, ferrose e calcaree.

Fonte: Nino Caruso, Ceramica viva, Ed. Hoepli Milano, 2003