Design e artigianato

Negli anni dal 1945 in poi c’è stato un enorme aumento dell’interesse per il Design. La parola è dappertutto. Ma non c’è stato un interesse corrispondente per il lavoro artigianale artistico di qualità. Al contrario c’è stata una flessione di interesse per esso.
Questo non è successo perché la distinzione fra i due concetti sia solo questione di terminologia o pedanteria. La distinzione sia nella mente del designer che in quella dell’artigiano è chiara. Design è ciò che, per ragioni pratiche, può essere trasmesso in parole e con disegni; qualità di lavoro artigianale è ciò che, per ragioni pratiche, non può farlo. In pratica il designer spera che l’artigiano sia bravo, ma è l’artigiano a decidere se il lavoro sarà ben fatto oppure no. Nella decisione dell’artigiano dipende la gran parte della qualità del nostro ambiente.
Ma il nostro ambiente si sta deteriorando. La minaccia non è il lavoro male eseguito. Molto del lavoro artigianale fuori della produzione di massa è terribilmente brutto e diventa sempre peggio. Il deterioramento proviene dall’uniformità e scarsità di elementi di qualità che la produzione di massa finora è stata capace di offrire. Non c’è profondità, ingegnosità, acutezza, screziatura, diversità, o quello che si  vuole chiamare tutto quello che distingue il lavoro artigianale di un violino Stradivari.

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